La
Val d'Orcia, l'
alta Maremma, il degradare delle
colline metallifere ruotano con armonia intorno al
Monte Amiata.
Verso le pendici del monte (con i suoi 1738 metri il più alto della Toscana meridionale) a metà strada tra
Roma e
Firenze, il paesaggio si trasforma, la foresta che circonda la montagna s'infittisce di
castagneti e
faggete,
abeti (pigello),
querce e
cerri di particolare valore naturalistico.
La fauna comprende specie di eccezionale rilevanza come il
biancone, il
capovaccaio, il
falco lanario e il
lupo. Sei riserve naturali si estendono in quella che Ernesto Balducci, nato a Santa Fiora, chiamava un'isola in terraferma, dove s'incontrano l'arte di Siena e l'arte della
Maremma.
La
neve, spesso fino a primavera, permette le
attività sciistiche e contribuisce a dare un aspetto nordico a tutto il comprensorio, nonostante la vicinanza alla costa e all'ambiente mediterraneo.
Grazie alla sua origine vulcanica con un'attività ancora esistente e una roccia porosa (trachite), l'
Amiata è arricchito da
numerose sorgenti acquifere e
soffioni che riforniscono tutta la zona di acqua potabile e di energia elettrica.
Gli
itinerari di questa area alternano le immersioni nei boschi e nella natura, a qualche tappa nei centri abitati di origine medioevale sorti principalmente lungo il tracciato della Via Cassia/Via Francigena, intorno alle numerose miniere che nel corso dei secoli si sono sviluppate sul territorio:
Abbadia San Salvatore,
Pian Castagnaio con la fortezza ben conservata,
Seggiano,
Arcidosso e
Castel del Piano. È possibile percorrere un tragitto circolare attraverso il cosiddetto anello dell'Amiata nonchè salire fino alla vetta attraverso numerosi itinerari. Dall'alto della montagna il panorama è bellissimo, aperto a 360 gradi.
Altri luoghi da visitare: le riserve naturali, tra cui il
Monte Labbro,
Pescinello, il
Bosco di Rocconi, i
castagneti di Castel del Piano, il parco
di sculture di Daniel Spoerri a Seggiano, C
astell'Azzara e
la villa rinascimentale La Sforzesca.